Il Pagellone di oggi è il nostro modo di ricordare la strage di Charlie Hebdo.
L’odio, la discriminazione, l’intolleranza e la violenza non possono prendere il sopravvento dopo i fatti di ieri. Per questo dedichiamo il nostro Pagellone alle dodici vittime “colpevoli” di aver usato la libertà d’espressione.

ll lavoro, sv: torna, ci manchi.
Gasparri, voto 1: dopo i tragici fatti di Parigi dichiara “serve una guerra”. Noi siamo con lui. Quel neurone impazzito che si ritrova va annientato.
Giarrusso, voto 1: chiede a Renzi di impiccarsi, non ci sono aggettivi per definire queste orrende parole. Inqualificabile.
La curva del Cesena, voto 2: sotto di 4 gol invocano il Vesuvio, una sola parola: vergognosi.
Salvini, voto 2: “meglio una vita da clandestini che un giorno da Salvini”, dopo le sue parole su Pino Daniele e su Charlie Hebdo, siamo assolutamente sicuri di questa affermazione scritta su un muro.
Alfano, voto 2: siamo indecisi se assegnare a lui o a Vidic il premio bidone dell’anno.
Quelli che scambiano il Pd per la loro squadra del cuore, voto 2: anni e anni di risultati deludenti, di scudetti non vinti, di qualificazioni mai raggiunte hanno trasformato il partito in una squadra per cui tifare. Bava alla bocca e rabbia da urlare contro l’avversario. Per il 2015 vi ricordiamo solo una cosa: no all’iscritto occasionale, rilassatevi.
Tavecchio, voto 3: nel 2015 Tavecchio farà il presidente della FIGC? Chiedere a Lotito.
Brunetta, voto 3: anno nuovo stima rinnovata come sempre.
Maria Teresa Meli, voto 3: i suoi retroscena inventati sul PD sono talmente inverosimili che nonostante il Corriere continui a metterli nella pagina politica, i lettori li leggono come se stessero leggendo un romanzo rosa.
Cerci, voto 4: in campo lo si è notato solo per aver eseguito il diktat di Berlusconi: tagliarsi la barba.
Renzi, voto 4: il suo 2015 parte in sordina, nonostante i videomessaggi, le polemiche sui voli di stato e soprattutto sul decreto fiscale ne offuschino un po’ la credibilità. Speriamo che sia solo colpa del troppo spumante bevuto durante le feste.
Berlusconi, voto 4: il Milan ed il Pd sono un po’ in difficoltà, deve essere un brutto momento per lui, noi possiamo solo consigliargli di mettere Orfini al posto di Inzaghi.
Zola, voto 4: la continuità dei risultati con Zeman è paragonabile alla continuità di politiche tra la Ashton e la Mogherini. Complimenti.
Kovacic, voto 5: i numeri li ha tutti, però deve ancora maturare molto, l’espulsione ne è la dimostrazione. Continua a leggere →